Un bagaglio davvero interessante da scoprire è quello delle ricette di cucina.
Un bagaglio davvero interessante da scoprire è quello delle ricette di cucina, che affondano le proprie radici nell’abbondanza e bontà delle materie prime del posto e nella creatività contadina che accomuna tutta l’area del Distretto: da essa nascono preparazioni veraci, ricche di sapore e con dite da aneddoti curiosi, improntate sull’uso di ingredienti salubri km0 ossia quelli che, nella notte dei tempi, gli inventori avevano a disposizione sul territorio.
Clicca sulla mappa per ingrandirla
Dal fritto misto alla bagna cauda, dalla finanziera al bollito misto con i bagnetti e l’immancabile bonet di fine pasto: l‘enogastronomia apre le danze alla ristorazione potendosi fregiare di numerose certificazioni di storicità delle ricette locali, anche attraverso il meccanismo della De.Co (Denominazione Comunale) di cui molti piatti tradizionali sono in possesso. Il Monferrato è capace di esprimere grandi piatti in tutte le fasi dei pasti quotidiani e delle Feste: dagli antipasti – come la Battuta al Coltello di Fassone, il Vitello Tonnato, il “capunet” o la Lingua il salsa verde – ai primi piatti che hanno nell’agnolotto il suo loro re (tante le versioni, con il ripieno di carne e “verza” o coniglio, con carne di asino o ancora quelli del “Plin”) senza dimenticare i tajarin e i protagonisti delle aree della piana del Po: i risotti fra i quali la celebre “panissa”. Pur non essendo terra di mare il Monferrato presenta grandi tradizioni di utilizzo delle acciughe (con bagnetto oppure per la classica bagna cauda) e merluzzo così come è ricchissima la produzione di salse e accompagnamenti fra i quali si cita anche la “cugnà” a base di mosto d’uva.
E poi ancora i cotechini, lo stufato d’asino, la trippa, le lumache… Graditissima, nella stagione autunnale, la grattata di tartufo bianco (quello nero o “scorzone” nel periodo estivo) su specialità quali risotti, tagliolini, uovo… Nei dolci la fa da padrona la nocciola con le sue creme e torte ma anche lo zabaione, oltre al già citato bonet. Caratteristica e conviviale è anche la formula della cosiddetta “merenda sinoira”, una sorta di versione storica e di territorio della più attuale apericena: il rito prevede il servizio di ghiotte pietanze sul far del tardo pomeriggio della stagione più calda dove trionfano anche bruschette, gli affettati della tradizione, la “soma d’aj”… il tutto ovviamente innaffiato da vini 100% Monferrato.
Va ricordato che molti prodotti e pietanze sono la naturale ispirazione per sagre, fiere ed eventi i quali ne celebrano bontà e territorialità durante i vari mesi dell’anno e fanno da ghiotta occasione per gustare la cucina di tradizione ad ogni stagione e favorire il commercio delle specialità e delle loro materie prime.